Una revisión de ricorso per cassazione



contributo unificato: è una tassa che deve essere pagata sugli atti giudiziari civili, amministrativi e tributari quando si iscrive a ruolo una causa, ossia quando si registra la richiesta. Per la Corte di cassazione, così come in generale per tutti i gradi di giudizio, il suo ammontare varia a seconda del valore della controversia.

La qualificazione di atto amministrativo dell’atto di avvio del procedimento disciplinare, peraltro, al di là dei rilievi evidenziati, impar conforta la tesi della sua impugnabilità davanti al giudice amministrativo, anche per la sua natura di atto interno al procedimento (endoprocedimentale) amministrativo che si svolge davanti al Consiglio dell’Ordine locale, privo di una sua autonoma rilevanza esterna.

Il difensore è nominato per la proposizione del ricorso o successivamente; in mancanza di nomina il difensore è quello che ha assistito la parte nell'ultimo giudizio, purché sia iscritto all'albo speciale della Corte.

Al fine di mitigare tale rigore, si deve presumere che le doglianze relative alle deliberazioni assunte dal giudice di merito sulla questione di legittimità costituzionale non si presentino come fine a se stesse, ma abbiano funzione strumentale in relazione all’obiettivo di conseguire una pronuncia più favorevole di quella resa con la sentenza impugnata, e che, quindi, l’impugnazione investa sostanzialmente, sia pure in forma ellittica, il capo o il punto della sentenza regolato dalla norma giuridica la cui costituzionalità è contestata [5].

La Corte d'Appello, nonostante la specifica censura formulata nei relativi motivi, erra ritenendo che la motivazione del Giudice delle indagini preliminari fosse corretta e, come sostenuto dal giudice di primo jerarquía, si rifacesse ai principi giurisprudenziali ormai consolidati sul punto. Anche i decreti di proroga, che a loro volta richiamavano il provvedimento genetico, dovevano considerarsi egualmente nulli e, quindi, l'attività di intercettazione inutilizzabile.

606 c.p.p. implica una modulazione particolarmente rigorosa e pregnante del requisito di specificità, che assume immediato rilievo con riferimento precipuo ai vizi della motivazione: ed invero, i vizi di mancanza, illogicità e contraddittorietà della motivazione sono tra loro ricorso per cassazione eterogenei e incompatibili in quanto si pongono in rapporto di reciproca esclusione (se la motivazione manca impar può essere illogica e contraddittoria e viceversa), con la conseguenza che non possono sovrapporsi e cumularsi in riferimento ad un medesimo segmento dell’argomentazione che sorregge la decisione6.

La rettificazione è quell'operazione di diortosi processuale see here volta ricondurre la motivazione al dispositivo mediante l'eliminazione di errori di diritto influenti su questo o mediante l'automatica eliminazione di errori di qualificazione e di computo della pena.

Rispetto alla prima previsione mette conto di ricordare che secondo l'Autorevole Consesso l'obbligo di remissione alle Sezioni Unite nel caso di dissenting

618 c.p.p., l'uno diretto a rafforzare il ruolo delle Sezioni Unite, nella misura in cui prevede che la Sezione dissenziente rispetto a un principio di diritto fissato dalle Sezioni Unite debba rimettere la questione all'Autorevole Consesso. L'altra, che consente alla Suprema Corte di enunciare d'ufficio il principio di diritto anche quando il ricorso debba essere dichiarato inammissibile per una causa sopravvenuta.

La normativa codicistica chiede che nel ricorso per cassazione siano esposti sommariamente i fatti della causa [12].

Se il collegio della Settima Sezione ritiene sussistente la causa di inammissibilità emette ordinanza di inammissibilità; se invece non ritiene esistente alcuna causa di inammissibilità restituisce gli atti alla sezione remittente con provvedimento di cui non è richiesta specifica motivazione.

In casi del genere non bisogna disperare. Il legislatore italiano ha previsto la possibilità di errori. Egli ha quindi riconosciuto alle parti del processo il diritto di ricorrere a un giudice diverso da quello che ha adottato il provvedimento.

Il primo è che l’ammissibilità di un tale intervento del giudice amministrativo violerebbe il navigate to this website principio del giudice naturale precostituito per legge, con un’inammissibile doppia trasgressione dell’ordo processus: da un lato, quello che vuole impugnabile soltanto davanti al Consiglio Nazionale forense unicamente il provvedimento definitivo emesso dal Consiglio dell’Ordine locale, dall’altro, quello per cui le decisioni del Consiglio nazionale forense possono essere impugnate soltanto davanti alle Sezioni Unite della Corte di cassazione, ai sensi dell’art. 56 r.g.l. 27.11.1933 n. 1578.

Circostanza che, eccepita nei motivi d'Appello, avrebbe dovuto formare oggetto di specifica ordinanza di ammissione ad opera del giudice distrettuale che impar ha argomentato sul punto.

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